
La cucina di ieri, la cucina di oggi: i libri di ricette triestine.
Se la cucina racconta la storia di una città, le ricette sono la sua eredità. Un testimone che si tramanda di generazione in generazione volto a preservare l’identità e la tradizione di una comunità. Trieste ha diversi gioielli che hanno fatto la sua storia culinaria: preziosi ricettari che nel tempo sono diventati una sorta di Bibbia per i triestini. A partire da Maria Stelvio che, nel lontano 1927, pubblicò “La cucina triestina”. Nonostante sia stato aggiornato nel corso degli anni, è sempre rimasto fedele alla sua essenza, rappresentando la quintessenza della tradizione culinaria triestina. Un’altra perla è “Mangiare triestino” di Mady Fast che accompagna ai suoi piatti vicende storiche e geografiche. “Xe più giorni che luganighe” di Vesna Gustin Grilanc, invece, rende omaggio al Carso e al circondario triestino attraverso la cucina, le tradizioni e i costumi propri di questo territorio.

Nel panorama moderno, un libro da avere certamente sugli scaffali è “Trieste in cucina”. Il ricettario di Rita Mazzoli, esperta di cucina, e della fotografa Marina Raccar racconta la tradizione culinaria triestina, dai rituali del rebechin alle diverse varianti di caffè, ai menù delle trattorie storiche dove si mangia, si beve e si canta. Rita, romana ma con il cuore ormai triestino, ha scritto un ricettario in nove capitoli arricchito da fotografie con l’occhio “di un’eterna straniera”. Non potrebbe mai fare a meno dei fiori di finocchietto selvatico, che “richiama un po’ i posti che fanno parte della mia cultura gastronomica: la Sicilia (mio nonno era siciliano), Trieste perché qui vengono usati per i sardoni marinati e Roma, dove si usano nella porchetta”. Lo trovate nelle librerie e su Amazon.
Centocinquanta anni di storie e di storia sono racchiusi ne “La locanda ai margini d’Europa”, il libro che Enrico Maria Milič ha dedicato alla famiglia Devetak e alla loro locanda a San Michele del Carso.
Se cercate qualcosa di originale, non potete perdervi “Not a cookbook” di Beatrice Donda (acquistabile su donda.com). Come suggerisce il titolo, non si tratta di un vero e proprio ricettario, bensì un libro d’artista in cui le classiche ricette diventano poesie. La food artist, che lavora con materiali edibili e che vanta diverse mostre a livello internazionale, ha presentato la sua opera con una performance, con cui ha ripercorso il processo creativo di “Not a cookbook”. Cinquanta minuti durante i quali la food artist, da un letto bianco, ha interagito con uova sode, un granchio, un bicchiere di latte e una sigaretta, “elementi che poi hanno trovato posto nel mio libro d’artista”.
Per chi invece ama le storie che si celano dietro a luoghi che preservano le antiche tradizioni della buona cucina, non può perdersi “La locanda ai margini d’Europa”. Enrico Maria Milič ci racconta la storia della famiglia Devetak, che da oltre 150 anni porta avanti la Lokanda Devetak 1870 a San Michele del Carso. Una locanda dove ne è passata di Storia: la Grande Guerra, il fascismo, la Resistenza e ancora il secondo conflitto mondiale e l’arrivo dell’era moderna, “quando le persone hanno iniziato a guardare la televisione e sono arrivati i primi fast food, e la cucina tradizionale, come le osterie, sono state messe da parte”. Infine la ripresa e la stella verde Michelin ottenuta nel 2023. Una storia di perseveranza, passione e d’amore, quella tra Avguštin e Gabriella. Si trova nelle librerie e su Amazon.
