
Il fascino di Aurisina, paese incastonato sul Carso triestino, è la sua intima relazione tra il borgo e il mare. A cominciare dal prezioso calcare, il “marmo” sul quale e con il quale è costruita, custode di una moltitudine di organismi marini fossili.
La sua pietra bianca, estratta dalle cave millenarie, non solo caratterizza case, ornamenti, pozzi del paese, ma è stata impiegata in tutto il mondo, raccontando una storia di opere celebri. È suggestivo pensare che la maestosa cupola del Mausoleo di Teodorico, il Parlamento di Vienna e altri capolavori in Europa e nel mondo custodiscano le tracce di un mare antichissimo.
Oggi, come un tempo, per arrivare al mare da Aurisina bisogna percorrere l’antico Sentiero dei Pescatori, a ricordarci che in paese al duro lavoro dei cavatori di pietra e dei contadini si affiancava una fiorente attività di pesca.
Ci vogliono quasi cinquecento gradini, tra pastini di ulivi e vigneti, per raggiungere la spiaggia sassosa di Canovella de’ Zoppoli, ma la fatica del percorso è ampiamente ripagata dal panorama, che abbraccia il Golfo di Trieste, Grado e la costa istriana. La spiaggia, di una bellezza selvatica, deve il suo nome alle caratteristiche imbarcazioni monossili, ritagliate da un unico grosso tronco d’albero, dette appunto zoppoli o čupe.
Oggi, come un tempo, per arrivare al mare da Aurisina bisogna percorrere l’antico Sentiero dei Pescatori.
Un altro gioiello che merita una visita è il Museo della Pesca – Ribiški Muzej di Santa Croce, caratteristico borgo carsico sulle alture di Trieste. Per raggiungere il museo si percorre un dedalo di viuzze tra casette e cortili, che con amore e cura per le tradizioni, gli abitanti del paese stanno riportando all’antico splendore.
La vista spettacolare che si gode da questo museo etnografico dedicato al Litorale triestino rende il luogo davvero unico. Al suo interno sono conservati gli antichi attrezzi da pesca, i documenti e le foto che illustrano la storia millenaria e la vita quotidiana dei pescatori, accanto a quella delle donne del pesce, le peškadorke.
E a Santa Croce si ricorda ancora la spettacolare pescata di tonni del 1954, quando in una sola volta se ne catturarono ben ottocento. La pesca di tonno è stata la principale attività per i pescatori di questo Litorale, da Barcola a Santa Croce e Aurisina, e le tonere, le imbarcazioni usate per tale pesca, sono state attive nel Golfo di Trieste fino alla metà degli anni Cinquanta.
Per ritornare ad Aurisina, da Santa Croce non si può mancare il Sentiero della Salvia, un suggestivo percorso panoramico di quasi tre chilometri, riparato dai venti, che costeggia il ciglione carsico. Ad accompagnare il cammino, il profumo della salvia e, naturalmente, l’incantevole vista sul mare.